Frontline aumenta gli ordini di nuove navi

La linea navale del miliardario John Fredriksen non si cura dell’eccesso di offerta di petroliere e cargo e punta sull’efficienza della cantieristica, confidando nella crescita delle importazioni asiatiche e nel conseguente rialzo dei noli



La sovrabbondanza di navi da carico e il forte calo delle entrate non sembra preoccupare il miliardario armatore John Fredriksen e la sua Frontline Ltd. La società ha ordinato 53 nuove navi, contro le 28 commissionate alla fine dello scorso anno. Il mercato è afflitto da un forte eccesso di offerta, come ammette lo stesso Fredriksen, ma non impedisce di puntare su cargo più efficienti. La mossa è aggressiva, ma il momento è reso favorevole dai costi, attualmente piuttosto bassi, della cantieristica. 
L’indice ClarkSea, che calcola le entrate delle linee navali, in febbraio ha avuto una media di 8284 dollari al giorno, il più basso da anni e anni, e dovrebbe cominciare a risalire nel prossimo triennio. Frontline punta soprattutto su petroliere, cisterne per combustibili raffinati, navi gasiere, carboniere e cargo per minerale di ferro. Le caratteristiche delle nuove imbarcazioni saranno tali da renderle redditizie anche quando altre navi, di più vecchia concezione, faticano a coprire i costi. La fiducia di Frontline è compensata dalla Borsa di Oslo, che da inizio anno ha visto salire il titolo del 39%. Per il gruppo armatoriale è considerata abbastanza vicina anche la quotazione a New York, dove dovrebbe entrare nel listino entro 10-16 mesi.
Oggi anche le superpetroliere, quelle capaci di trasportare 2 milioni di barili di greggio, sono più numerose del necessario, però la situazione potrebbe modificarsi molto presto. Nei dati del Baltic Exchange di Londra si può leggere che l’affitto di una supetanker, per la rotta chiave Arabia Saudita-Giappone, è già salito fino al massimo da quasi due mesi. In miglioramento appaiono anche i noli di cargo per ferro, carbone e cereali, grazie all’attesa di forti ordinativi dalla Cina. Benché le entrate delle linee navali siano ancora inferiori alla media dello scorso anno, le indicazioni delle ultime settimane e la fiducia nella crescita economica dell’Asia sembrano dare per imminente una tendenza decisamente più brillante.

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